Il Piemonte riscopre La Nascetta

Il Piemonte riscopre un vitigno bianco autoctono, semi aromatico e con un grande potenziale di invecchiamento: la Nascetta o Nas-cëtta.

Nel 1877, nel suo Saggio sull’ampelografia universale, lo studioso Rovasenda definisce la Nascetta come “uva delicatissima e vino squisito”. E’ però un vitigno delicato e incostante, che negli anni è stato abbandonato a favore di vitigni più produttivi e remunerativi, tra cui il Nebbiolo.


Per fortuna non sparì mai definitivamente e, all’inizio degli anni ’90, venne riscoperto proprio a Novello, comune di elezione del vitigno, per essere riportato in auge.


Questo vitigno ben si presta a diversi tipi di vinificazione, dall’acciaio al legno, regalando vini di carattere: note di fiori bianchi e frutti al naso, con una buona struttura in bocca compensata dalla freschezza e sapidità.
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